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martedì 20 agosto 2013

Pietro De Bonis recensito da "scritturati"



BREZZE MODERNE
di Pietro De Bonis - LUPO Editore

Una silloge poetica che spacca gli schemi, una raccolta di poesie che ha il retrogusto di freschezza. 
Pietro De Bonis, giovane poeta alla sua seconda pubblicazione, personalmente avevo già letto l'autore in "Tempeste puniche" ma direi che è di notevole progresso la sua crescita stilistica.
Non è un mistero che amo tutto quello che abbatte ogni muro, adoro quando le pubblicazioni hanno veramente qualcosa di nuovo da presentare al lettore, si rischia sempre di inciampare nel calderone e solo in pochi ne restano lontani.

Tematiche improntate sull'amore, tra l'altro De Bonis lo anticipa dedicando l'intera silloge alla sorella. Versi freschi, oserei definirli "giovani", raccontano perfettamente il "tempo" in cui viviamo, il presente che magari impronterà uno stile nella storia che sarà domani. 
Un autore alle prime armi potrebbero pensare in tanti, ma non è il suo caso, sà di aver carattere ed osa con questa pubblicazione che appare a rischio per chi è legato ai canoni del "classico"; ho amato particolarmente l'essere sciolto, disinvolto nel linguaggio che si evince in ogni poesia contenuta in "Brezze Moderne", la trovo una vera rivoluzione per chi vuole sbarazzare l'Italia dal loghetto antico che indossa da troppo tempo, quello del "Vecchia". 
Sono i giovani a dover portare l'innovazione, bisogna che si dia spazio a questi affinché il tempo continui a scorrere anziché tenerlo fermo per un bigottismo radicato. 


Svariate sono le poesie che hanno rapito la mia attenzione, Guardando in su è la prima, l'autore volge il suo sguardo a quanto di più bello un cielo possa regalare, e per quanto chiaro e immenso appare ai nostri occhi lui si sofferma al verseggiare di un gabbiano paragonandolo ad un canto d'amore; poi c'è Densa di una profondità imparagonabile […] Rimani densa come il ricordo che si dipinge lento […] un voler allungare quel momento affinché la conclusione di quel ritratto si consumi in un tempo lungo, di effetto è l'immaginazione nel leggere questi versi, le sue dita unte accarezzano un angelo lontano. 
Non da meno è Una luce illesa […] una luce illesa /una verità più pigra/più vera/che inizia una cosa inattesa./Che esista. […].

Ho apprezzato di meno la poesia che dà il titolo all'intera raccolta, Brezze moderne, si distacca un attimo dalle altre sembra un volersi improntare su uno stile troppo diverso da quanto presentato, versi troppo lunghi e toni tendenti al classico. 
Non condivido il punteggiar poco e niente, non lo trovo giusto per le parole stesse che tendono a perder tono, spessore, colore; ma questa caratteristica appartiene ad una scelta che sicuramente aiuta noi lettori per individuare la poetica di De Bonis.

Originale il voler dedicare le ultime quattordici pagine ad aforismi, anche se troppo dispersivo metterli tutti radunati, avrebbero reso sicuramente meglio sotto le poesie stesse, o ancor meglio inizio e fine di capitolo; disposte in questo modo dà l'idea dello schematizzare una raccolta, la rende fredda.
Nulla da rimproverare ai contenuti degli stessi.

Vincenzo Monfregola


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