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mercoledì 2 dicembre 2015

Alla riscoperta del cibo - l'intervista a cura di Alessio Silo a Remo Cinelli, Presidente dell'Associazione Legambiente Lamasena

Lo scorso 25 ottobre si è tenuto un convegno, presso la “Galleria La Catena”-Veroli (FR), denominato “Alla riscoperta del cibo”. Di cosa si è trattato?
Il convegno ha avuto lo scopo di raccontare un modello alternativo di produrre cibo nel rispetto dei cicli naturali, nel rispetto dell'ambiente e a favore di una migliore qualità dei prodotti che arrivano sulla nostra tavola. Tali principi sono tra di loro intercomunicanti in quanto, ad esempio, la produzione a KM zero o il consumo di prodotti stagionali che non utilizzano pesticidi e semi OGM, contribuiscono a creare cibo che ha più sapore ed è  più genuino,  nonché più rispettoso del lavoro delle persone che cercano un sostentamento attraverso il loro impegno in agricoltura.

Chi ha partecipato come ospite per parlare di cibo e nutrizione?
Per conciliare gli obiettivi che il convegno si proponeva, sono stati invitati molti relatori, ognuno dei quali ha portato il proprio contributo all'interno di un puzzle costituito da molte tessere.  Si è parlato di  biodiversità con la dott.ssa Sara Leo; sono stati affrontati gli aspetti nutrizionali dei cibi  con la nutrizionista Ilaria Parravano; si è discusso di  elementi antropologici legati alla civiltà contadina, affrontati da Ugo Iannazzi; si è parlato del mondo della formazione professionale e della conoscenza delle tecniche di coltivazione biologica attraverso il contributo del prof. Lorenzo Rea; è stato raccontato da Arduino Fratarcangeli  un esempio di agricoltura eroica in cui un insieme di cittadini hanno deciso di collettivizzare mezzi agricoli,  impolverati dall'inattività,  e i loro piccoli poderi per riportarli a produrre cibo biologico che potesse remunerare in modo giusto ed equo il loro lavoro; in conclusione c'è stato l'intervento dell'agronomo dell'agenzia regionale ARSIAL  che ha fatto conoscere lo sforzo che l'agenzia regionale mette in campo per la catalogazione e la conservazione delle specie vegetali e animali in via d'estinzione.

Quanta importanza si dà oggigiorno al cibo?
Sui media si producono tanti eventi legati all'aspetto culinario del cibo. Si fa un gran parlare di ricette e di sfide in cucina tra cuochi e appassionati.  Altra cosa è la conoscenza dei processi che sono sottostanti alla produzione dei prodotti agricoli. Oggi, si registra una profonda distanza, che chiamerei quasi lacerazione,  tra le due entità prevalenti che sono alla base del cibo, rappresentate dai contadini e dai consumatori. Infatti, mai in nessun altra epoca della storia dell'uomo si è registrata una tale distanza tra tali due soggetti. Oggi siamo arrivati al paradosso che le nuove generazioni sono del tutto inconsapevoli dei processi elementari della produzioni agricola quali, ad esempio,  il riconoscimento delle specie delle  piante da frutto o la provenienza geografica di specie vegetali. Quindi, direi che oggi si da una grande importanza  al cibo per quegli aspetti di marketing televisivo e scarsissima importanza a tutto ciò che è produzione, distribuzione, giusta remunerazione del lavoro di produzione e – soprattutto – della qualità del cibo.


Durante il convegno sul cibo sono stati esposti sementi e utensili contadini ormai quasi scomparsi. E’ giusto restituire il loro valore autentico originario o sarebbe opportuno riadattarli in questa nuova epoca?
Sarebbe anacronistico immaginare di utilizzare gli stessi utensili che appartengono ad un'epoca ormai remota.  Il loro valore attiene, principalmente,  ad aspetti di archeologia industriale. Comunque, tali attrezzi continuano a fornire ricordi e  suggestioni che appartenevano ad una civiltà contadina  che ha segnato molti secoli della nostra storia. Tali suggestioni trasmettono, comunque, aspetti valoriali che riguardano la solidarietà e sussidiarietà presenti in quelle società che, oggi, non si riscontrano più in alcun ambito collettivo, forse nemmeno in quello più strettamente familiare. Pertanto,  ci sono degli insegnamenti che provengono da quel passato che andrebbero recuperati nella nostra società per ricreare i tessuti sociali che oggi risultano fortemente compromessi. Lo stesso vale per quelle sementi,  esposte durante il convegno,   che appartengono a specie non più utilizzate nell'ambito dell'agricoltura industrializzata odierna  ma che rappresentano la sintesi di selezioni millenarie a cui l'uomo si è adattato lentamente e, per questo, risultano più tollerabili per il corpo.

Qual è l’intento primario della vostra Associazione Legambiente Lamasena? E cosa rappresenta Lamasena?
L'associazione Lamasena è una espressione territoriale di Legambiente che rappresenta la più antica associazione ecologista  italiana,  con i suoi più di 35 anni di battaglie a favore dell'ambiente.  Lamasena è, essenzialmente, un portavoce delle direttive di Legambiente di cui fa interprete, principalmente, di alcune tematiche che sono più vicine alle particolarità  territoriali dei comuni in cui opera l'associazione. Pertanto, Lamasena  interpreta e cerca di valorizzare il grande  patrimonio enogastronomico della ciociaria organizzando eventi come quello di Veroli,  che abbiamo chiamato “alla riscoperta del cibo”,   o crea delle sessioni formative sulla buona alimentazione in ambito scolastico. Ci sono, tuttavia, altri progetti in cui i soci Lamasena si cimentano. Ad esempio, da qualche anno l'associazione partecipa a progetti di adozione di parchi pubblici o aree verdi allo scopo di salvaguardarle dal degrado e dall'abbandono. Attualmente, il circolo ha in adozione l'area verde,  prospiciente l'abbazia cistercense di  Casamari, in cui insistono pregevoli reperti storici risalenti all'età romana e medioevale costituiti dai resti di un antico ponte rimano  e i resti dell'antico acquedotto medioevale. Nell'ambito di tale progetto di adozione, i soci Lamasena tengono cura del prato e vi stanno sviluppando delle aiuole degli aromi. Infatti, hanno denominato l'area con il nome AROMARI (AROmi a casaMARI).


Per saperne di più, dove possiamo contattarvi? 
Il circolo Lamasena ha sviluppato modi interattivi per colloquiare con tutti i simpatizzanti e soci del circolo. Allo scopo ha aperto – da subito – il sito web  www.lamasena.net  attraverso il quale si possono reperire tutti i dati di contatto. Inoltre, l'associazione è presente con un proprio gruppo su Facebook denominato “circolo Legambiente Lamasena” ed è presente su whatapp con il gruppo “Lamasena” attraverso il numero telefonico: 349 5986873



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