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lunedì 4 novembre 2013

CON TRE QUARTI DI CUORE di Selene Pascasi - la recensione di Vincenzo Monfregola a "scritturati"


"… CON TRE QUARTI DI CUORE" 
di Selene Pascasi - Edizioni GalassiaArte

Musicalità nei versi di Selene Pascasi, scorrevoli e leggeri, limpidi e chiari affinché nulla sfugga al lettore delle svariate tematiche che l'autrice racconta.
Ho gradito molto le poesie di "… Con tre quarti di cuore" trovo che diano spazio a quanto la lettura può regalare, soprattutto se chi ad intraprenderla è un'anima che ama sognare, sognare di quell'amore assoluto e sfacciato, passionale e dannatamente mieloso, un amore che riesce ad "essere" in tutto quello che la vita ci porta. 
Pascasi ha scrutato se stessa, ha svestito la sua anima e l'ha regalata ai suoi lettori, sono tanti i principi ed i valori cui rendono rara e preziosa l'attenzione su cui posa la sua opera, un ego che urla di passione per quanto ella tocca durante questo viaggio terreno che si consuma nel tempo, nulla è vano e  scontato anche per il più distratto che respira il vento del "vivere".

Svariati sono i versi che hanno costretto a soffermarmi per cercare di entrarvi nel senso, quello che non traspare in superficie, mi riferisco in particolar modo a "L'essenza", una poesia che regala ed emoziona parole in versi incisivi, un poetare che invita a guardarsi dentro per respirare di se stessi e null'altro. 
Di particolare fascino ho trovato la poesia  "L'arcipelago" : La mia isola è indefinita/ ma riflessa nelle ore/d'istanti limpidi/ Nella mia isola mi perdo/ in spazi incogniti/ persino a me/La mia isola è riflessione/e saggia complice/ di creatività/ Nella mia isola convivo/ con arcipelaghi/ di libertà
Non amo di solito le poesie senza punteggiatura perché credo che perdano il "sapore", tendono a confondere il lettore costringendolo a non fermarsi laddove bisognerebbe farlo, ma nei versi appena citati c'è qualcosa di veramente intenso, tanto da portarmi non solo a soffermarmi, ma soprattutto a perdermi in quel meraviglioso mondo rivolto a quanto di più autentico si debba respirare, la libertà, e quindi il sentirsi liberi di essere, di evadere, di toccare e poi amare tutto quanto più ci appartiene, ovvero il motivo della nostra esistenza.

Selene Pascasi è "amore" e in quanto tale non si defila nel dedicare alcuni dei sui versi agli affetti che vanno e vengono, che il tempo prima regala e poi racconta fino a toglierli, è a favore di quel destino scritto da chissà chi; certo è il mistero con il quale la vita viene dipinta con unicità sulla tela che rappresenta ognuno di noi. Tante volte arrivano quelle persone che nemmeno riusciresti ad immaginarne la possibilità concreta della loro esistenza, sono quelle persone che ti prendono, ti stravolgono e poi vanno via portando con se l'ingenuità per averci creduto […] E si posa sulle ciglia/ della mia ingenuità/ una lacrima d'amore/ volata con il vento/ su nubi di poesia […] - "Incastri".

Singolare ritengo l'interpretazione di questa vita, fondamentalmente costruita sull'amore ma tra l'altro è su di questo che va fondata affinché nulla sia da considerarsi banale, affinché tutto abbia un senso, affinché "l'essere" non sia solo un vestirsi di frivolezze. 
Pascasi ha raccontato le sue riflessioni, le sue considerazioni e le sue conclusioni su di quanto un'esistenza possa "essere" nel corso della vita e per quanto personali possano sembrare gli eventi, a volte portano a scrivere versi come questi di "… Con tre quarti di cuore". Credo sia di collettiva condivisione l'autenticità e la versatilità con la quale l'autrice è riuscita ad arrivare con le sue poesie, smuove le coscienze per quei vissuti comuni a quanti amano darsi al tempo.

Una lettura che lascia il sapore del "vero", che porta alla condivisione di dinamiche e di pensieri, poesie che regalano tutte quelle emozioni che conosciamo benissimo quando si è predisposti ad amare la vita.

Vincenzo Monfregola


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