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venerdì 29 novembre 2013

"Nudità" di Angela Meloni recensita da "scritturati" a cura di Vincenzo Monfregola


NUDITA' 
di Angela Meloni - Edizioni La Riflessione

Semplice ed essenziale la silloge di Angela Meloni, "Nudità" una raccolta di poesie che racconta e sveste quanto l'autrice scrive in versi.
Ho trovato particolare la scelta di riportare per ogni poesia la data in cui è nata, come una sorta di ufficializzazione, o meglio come se fosse un diario in versi, emozioni raccolte e mai scontate per quanto esse sembra che dicano, è la continua ricerca dell'autenticità, è l'abbandonarsi a quanto il cuore vuole e riesce a conquistare, sono palpiti che arrivano diritti là dove devono andare.
L'autrice mostra sin da subito la padronanza del suo poetare, riflette nient'altro che il suo "essere", si racconta e non lo fa con le mezze misure ama abbandonarsi senza riserva, rispecchia in pieno quanto vive di sé tutti i giorni, racconta di quell'amore mai scontato nella semplicità delle piccole cose, consumarsi e viversi assiduamente, alzarsi e baciare quell'aria fresca del nuovo giorno.


Trovo che le poesie di "Nudità" riescono a tenere compagnia e catapultano chi se ne abbandona, in quel mondo che vive e vede Angela Meloni. 
Non voglio essere/vagabonda di questa terra.../Una meta non vi è/Nè un posto per andare/Nè un posto per tornare./Mi limito a camminare/Nel sentiero arduo della mia esistenza/E con occhi disillusi/Cercherò ogni carezza/Negatami un tempo/Cercherò uno scoglio/Dove potermi riposare/Ammirare la luna che si bagna nel mare/Odorando il mirti/Che mi riporta a ricordi remoti. - da "Non voglio essere".
Non me ne voglia l'autrice se l'ho riportata tutta, ma amo ogni singola parola di questa poesia, mi perdo nel senso ed assorbo l'essenza, che io non ami le poesie senza punteggiatura non è ormai un mistero, anche se vedo sempre più autori adottare questa corrente a mio avviso penalizzante per lo spessore dei versi stessi, come questi per esempio, anche se c'è da dire che si tratta di una mancanza che mette in rilievo la personale scelta stilistica dell'opera per intero, come la maiuscola per ogni capoverso.  
Tra le svariate poesie presenti nella silloge, ci sono i versi di "Attimo": […] Apro la finestra/E affacciandomi/respiro l'odore di terra umida/Che penetrando nella mia anima/Si mischia al profumo della mia essenza […], parole che aprono un mondo, riescono a riportare quanti amano la poesia, a quello stadio personale cui l'autrice narra, quello stadio di amore assoluto per tutto quello che questo mondo ha da regalare, a chiunque ne voglia vivere persino l'aria che accarezza l'anima.

"Nudità" è anche amore, e per quanto io non sia predisposto a questo tema, non posso dire che non siano poesie "emozionate", lo mostrano questi versi: […] Dove sei amore/Sognato/Cercato/Amato/E poi perduto?/La mia anima seppur prigioniera/Ancora nella tua,/Vola ancora/A bassa quota […] - da "Amore nostalgico". Versi d'amore, un amore vissuto, consumato, un amore che lascia persi e vaganti quando finisce, quegli amori che costruiscono il personale "tutto" e poi "senza" ci si ritrova a pezzi con l'anima sola.

Trovo interessante quest'autrice, originale il suo stile e per niente scontate le tematiche se pur di comune condivisione tra gli autori, Angela Meloni si presenta ai lettori con carattere ed ama improntare le sue poesie con un personalissimo stile, decide di non impreziosire quanto vuole che arrivi ed ama raccontarsi con quel carattere spigoloso che lo si riconosce dalle scelte metriche e stilistiche delle sue opere. Acerba ma con buone basi per maturare un percorso crescente nella letteratura contemporanea.

Vincenzo Monfregola


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