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domenica 2 febbraio 2014

TRAPASSATO MENTALE di Claudio Spinosa - la recensione di Ivan Caldarese per "scritturati"


TRAPASSATO MENTALE
di Claudio Spinosa - Edizioni YOUCANPRINT


Mi è stato spedito un libro, una silloge poetica credo. Onestamente non riesco a comprendere le intenzioni dell'autore. Le idee nuove, quell'arte fuori dagli schemi tradizionali mi ha sempre affascinato, per questo quando mi hanno proposto di recensire il libro "Trapassato Mentale" ho accettato subito.
Cercavo qualcosa che mi colpisse, che mi entrasse dentro come un proiettile sparato da un cecchino. Questo mi aspettavo, perché se leggi delle poesie, che siano Ermetiche, essenziali o di tre pagine, ti aspetti delle emozioni. Claudio Spinosa non me ne hai trasmesse, nulla, niente, se non una domanda : Forse sono io che non comprendo?

E’ il suo un tentativo di avvicinamento all’Haiku, lo presenta sotto una forma non tradizionale, ama definirli “post haiku”, ma credo fermamente che, pur rimanendo un’ottima idea per una sperimentazione che porta una nuova linea di scrittura, Claudio Spinosa debba ricercare innanzitutto le emozioni da trasmettere, far uso di contenuti e portare ai lettori qualcosa che realmente racconti di un mondo.
Resto immobile di fronte a versi come questi: "Malleoli indulgenti/entrano/nella mia orbita peculiare"; oppure ancora: "Scroscio di pioggia sul parabrezza/a me la decisione/di partire"; "Il lamento di un cane/le strade bagnate/la paura del nulla".
La metrica della poesia giapponese magari c’è tutta, o quasi per lo meno, gli Haiku rappresentano una parte molto importante e caratteristica dell'essenza più profonda della cultura nipponica.
La condizione alla base di questo tipo di poesia è
energia vitale, è movimento, è l'esigenza dell'uomo di essere tuttuno con la natura; tutti principi che non si concretano nei brevi versi di Spinosa.

Comunque credo che se qualcuno voglia scrivere, quel qualcuno deve sentirselo addosso come se avesse un feroce animale sulla schiena. Quindi se un giorno prenderà la penna in mano per scrivere una poesia bisogna aspetti almeno che dentro  gli si torcino le budella dalla voglia di scrivere.
Se sente questo o l'animale lo faccia, se no meglio lasciar stare. Forse adesso proverà rabbia o stupore Spinosa per quello che ho scritto, mi scuso per il mio essere reale e terra-terra. Beh se è così, ne sarei dispiaciuto, ma rimango me stesso e ne sono fiero. Ascolti l'animale feroce, credo fermamente nelle nuove idee ma si ascolti e poi scriva.

Ivan Caldarese

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