INCONTRO CON NOEMI BALLACCHINO
a cura di Vincenzo Monfregola
"Sono una donna scultrice
emotivamente istintuale e voglio fermare la materia
nell'armonia di un istante."
Naomi si racconta...
Sono una donna con-Creta. Ho
amato le arti fin da bambina, sporcandomi le mani di colore, disegnando ovunque
e ho deciso di studiarne profondamente l'essenza e la storia scegliendo
il mio percorso formativo. Non sono una scrittrice ma sento il bisogno di esprimermi
attraverso l'arte scultorea e dunque attraverso il gesto plastico.
L'osservazione della realtà esterna si intreccia con la mia personale
esperienza emozionale e nasce l'opera tridimensionale, la manifestazione "a
tutto tondo" di un'emozione. Ho sempre pensato che la manualità potesse
rappresentarmi totalmente ed il mio percorso artistico ne è testimone.
Le forme
da me create sono mezzi di sintesi comunicativa non verbale, la sintesi di arti
(mani, piedi, gambe, braccia) che mutano e che tendono spasmodicamente
all'equilibrio rappresentano, oggi, la tematica portante. Ritengo che il corpo,
dunque l'arte figurativa, sia necessario ancor oggi alla comunicazione
carnale, nonostante la modernità e i galleristi tendano all'espressione
astratta, spesso forzata e priva di talento. Esistono segni - chiave nel mio
linguaggio che l'osservatore attento e curioso potrà assorbire e interpretare a
seconda della propria prospettiva.
L'arte plastica è poliedrica per questo,
perché offre una lettura diversa ad ogni occhio capace di guardarla, talvolta
l'osservatore diventa "psicanalista" dell'artista perché vede
oggettivamente quei messaggi nascosti che spontaneamente Lui stesso imprime
sulla materia non sapendolo. Sono una donna scultrice emotivamente istintuale e
voglio fermare la materia nell'armonia di un istante per poterlo poi
accarezzare ed esserne padrona.
Nasce una Noemi che ama raccontarsi in emozioni e lo fa adoperando l'arte, quale tra le tue opere rappresenta un momento a cui sei particolarmente legata?
Sicuramente "Vuota".
È una delle sculture nate di getto, una sorta di sfogo. Non rappresenta un momento, ma un ricordo sia fisico che mentale. È l'amputazione e l'interruzione di una parte della mia esistenza che ha, appunto, lasciato un vuoto. In altre parole quell'esubero di spazio è la mancanza di qualcosa che è esistito per poco tempo. "Vuota " è una sintesi perfetta di quanto descritto in chiave plastica/visiva.
Quanta strada hai fatto per arrivare alla tua arte e quanto pensi sia importante farla.
Più della strada fatta mi viene da puntualizzare quanta ancora io ne debba fare!
Diciamo che la passione per l'arte in genere credo sia nata con me. Ma la grande passione per le arti plastiche è arrivata al liceo e poi curata fino ad oggi. Credo onestamente di aver fatto pochissima strada finora e sono convinta che il "bello"deve ancora arrivare! La carriera di un creativo oggi è molto complessa, è importantissimo apprendere ogni giorno da chi ha più esperienza e da luoghi apparentemente lontani dall'arte. È essenziale creare un proprio linguaggio e credere in quello che si fa.
Un'immagine, come una fotografia che si materializza, al solo pensare la tua infanzia, vuoi raccontarcela?
Potrei raccontare una storia malinconica e commovente ma... mi viene in mente il mio giocare con le formiche. Osservare il gioco di squadra intenso... La costanza e le forme cangianti e vorticose. Ecco ciò che vedo .
Urla di emozioni e dimmi cosa realizzeresti per rappresentarla.
Plasticamente realizzerei una donna in procinto di partorire, il primo urlo di un neonato credo sia la più grande forma di speranza ed emozione universale.
Guardando il mondo, quanto credi letali i distratti?
Molto. La distrazione è sinonimo di ignoranza, e per me non esiste individuo peggiore dell'ignorante. Ma non inteso come persona con poca cultura, ma come persona che ignora il saper vivere. La distrazione ti fa vedere in superficie. Colui che è distratto è un mediocre che galleggia nella società . Detesto la poca attenzione e il poco interesse verso la cultura e il prossimo.
Hanno carattere le opere di Noemi, ho conosciuto la sua arte nella pagina facebook Noemi Ballacchino Scultrice Creativa, linee insolite che pochi riescono a raccontare, la naturalezza delle opere realizzate sembra fermare il tempo.
Quali i progetti imminenti?
Diversi, il primo di sicuro realizzare la mia ultima scultura.
Divulgare il movimento artistico del manifesto "The Gape generation" fondata dallo scrittore Pablo T.
E poi terminare gli studi come arteterapeuta per poter creare un laboratorio di scultura terapeutica. L'arte è salvezza!
Giunti anche questa volta alla fine di questa intervista e ringraziandoti per il tempo che ci hai dedicato, cosa regali ai nostri lettori?
Vi regalo la mia passione per la scultura, la speranza che l'arte riesce a dare, e il dono della condivisione. Da soli non si va da nessuna parte.
Nessun commento:
Posta un commento