Domenica 12 ottobre 2014, presso La Corte dei
Miracoli, in via Mortara a Milano, è
andata in scena la premiazione del Video Contest “Niente mi pettina meglio del vento: gira il tuo spot per far conoscere
l’Alopecia Areata”.
Le premiazioni hanno preso avvio alle 11:30 con Silvia Moretta, ospite d'onore
dell'evento, critico d'arte, presidente
dell’Associazione culturale Akedà e neo eletta Vice Presidente di ASAA (Associazione
Sostegno Alopecia Areata), che insieme alla psicologa Francesca Fadda, presidente di Art Meeting e da pochi giorni di
ASAA, ha moderato l’evento e proclamato i vincitori del Video Contest.
Doveroso spazio è stato dato alla presentazione delle due
associazioni che hanno promosso “Niente mi pettina meglio del vento: gira il
tuo spot per far conoscere l’Alopecia Areata”:
Art Meeting - Associazione artistica socioculturale - e ASAA - Associazione
Sostegno Alopecia Areata. Ad introdurre le due associazioni Fabio Costantino Macis (creativo,
fotografo) per Art Meeting e Viviana
Baratto (Consigliere ASAA fin dalla data di fondazione, Voce Amica ASAA)
per ASAA.
La proiezione degli
spot finalisti è stata preceduta da una piccola postilla nella quale
Francesca Fadda ha sottolineato che i partecipanti al Contest sono stati
professionisti e non, persone che vivono la patologia e non. La rosa dei finalisti è composta da Chiara Gabrieli con “Accenti”, Sylvie Gehringer con “Ton reguard”, Nicola Antonelli con “Il colore
dentro”, Noemi Medas ed Antonio Ravenna con “Pensa”.
Inoltre la sala abbracciava i presenti con una mostra
fotografica intitolata “La mia Alopecia
in un selfie”, una serie di autoscatti che hanno dato visioni ironiche
dell’Alopecia Areata.
Infine sono stati proclamati i nomi dei vincitori: Sylvie Gehringer per il Premio Web Like
(targa e somma di 400,00 €); Noemi Medas
ed Antonio Ravenna per il Premio della Giuria (targa e la somma di 1.000,00
€).
Il video “Pensa”
di Antonio Ravenna e Noemi Medas (Noemi Medas protagonista, Chiara Diana
co-protagonista, Davide Corda fidanzato al tavolo, Ilaria Varsi e Laura Spano
ragazze al tavolo, musiche originali di Edoardo Pucci) tocca tutte le tematiche
richieste dal bando: si concentra inizialmente sulle problematiche sociali del
mostrarsi a testa scalza e sul rischio di schernimento e discriminazione che
può incontrare nella vita quotidiana chi ha l'alopecia. Attraverso il sogno la "bulletta" ha la possibilità
di entrare in empatia con il vissuto della protagonista, vivendo
l'esperienza comune a molte volpine della perdita dei capelli sotto la doccia e
del trauma del non riconoscersi più allo specchio. La scena dell'urlo in sé non turba, anzi, è efficace la tonalità
horror che segna l'apice di un'escalation emotiva, che si scioglie, subito
dopo, nel risveglio dall'incubo. Il
finale ha un andamento disteso, l'attrice con alopecia ha un'espressione
serena e di totale accettazione, quasi di compassione verso il gruppetto delle
giulive fanciulle.
La giura del premio:
Francesca Fadda; Giovanni Coda, fotografo e regista
sardo; Fabio Costantino Macis,
creativo, Arianna Di Tomasso,
ideatrice e direttrice artistica di Settimo Senso Film Festival e del Premio
Aurum; Maria Jole Serreli, artista sarda, Vice presidente di Art Meeting,
ideatrice del progetto Niente mi pettina meglio del vento, rappresentante
regionale ASAA per la Sardegna; Silvia
Moretta; Viviana Baratto, socia
fondatrice ASAA; Walter Petretto,
illustratore, grafico e animatore.
Francesca Fadda e
Maria Jole Serreli sono state molto disponibili nel rispondere ad alcune
curiosità su questo importante evento. Buona lettura!
A.M.: Arte e
patologia. Come e quando è nata l’idea di una mostra sull’Alopecia Areata?
Francesca Fadda: Un
sabato mattina del mese di febbraio del 2012 Jole Serreli, artista ed amica, mi
chiamò al telefono per raccontarmi che aveva sognato di allestire una mostra
sull’Alopecia Areata. Ricordo che le feci tante domande per capire che cosa
quella visione onirica le stesse realmente chiedendo e perché lei volesse
condividerla proprio con me. Nel giro di pochi giorni riuscimmo a metter su un
progetto di selezione per invitare gli artisti a proporre delle opere che
liberamente affrontassero il tema chiedendo loro di ispirarsi al verso della
poetessa Alda Merini “Niente mi pettina meglio del vento”. L’impulso propulsivo
di questa avventura era ed è ancora quello di sensibilizzare ed informare
l’opinione pubblica sull’Alopecia Areata, una patologia che, come tante altre,
non mette a rischio la vita della persona colpita ma la può rendere difficile,
in particolare per il forte coinvolgimento del corpo nel suo manifestarsi in
comunicazione con gli altri, per la scomparsa di quel filtro difensivo
rappresentato dai capelli, abusati o dati per scontati se presenti, osannati e
sofferti se assenti.
Jole Serreli: Circa
tre anni fa, dopo la mia partecipazione con l’installazione “Anime in fuga” per
l’evento “Manicomi Aperti” organizzato da Art Meeting, evento del quale rimasi
particolarmente colpita per allestimento e per la tematica trattata ma,
soprattutto, per la grande sensibilità degli organizzatori che mi permisero di entrare in stretto
contatto con l’associazione. Questo mi ha permesso di entrare in confidenza in
primis con la Dott.ssa Francesca Fadda ed, inseguito, di intraprendere un
discorso lavorativo di crescita personale con Fabio Costantino Macis. Una delle
mie prime confidenze è stata appunto raccontare loro che indossavo una parrucca
acquistata un mese prima a Londra. Raccontai a Francesca della mia malattia
che, con tanta cura, nascondevo da circa 5 anni, ma soprattutto del forte
desiderio che nutrivo da tempo del voler incontrare e conoscere altri come me,
poiché vivevo la mia patologia in piena solitudine, senza conoscerne le
motivazioni e le cause. Vivevo nel buio. L’unica mia cura arrivava da una
bellissima poesia trovata per caso su un blog, che si intitolava “Dura Jole”,
in questa poesia scritta da Fabrizio Pittalis, due settimane prima che ci
lasciasse, ho trovato la forza per reagire. Ho cercato Fabrizio per ringraziarlo
e fargli sapere che la sua arte, le sue parole,
mi avevano aiutato tanto, come una vera cura. Senza mai esserci incontrati, senza
conoscerci. Mi aveva letto l’anima ed abbracciandola, in quell’istante mi aveva
dato coraggio, in quelle parole un invito ad andare avanti. Ho trovato Lia e
Gigi, i suoi genitori, li ho trovati subito e subito li ho incontrati. Questo
evento, quasi magico, che mi è capitato, mi ha permesso di capire quanto
l’arte, sviluppata in parola, immagine o suono possa con la sua forza fare del bene, ed in alcuni casi
possa aiutare a guarire l’anima. Ed infine per rispondere alla tua domanda ti
racconterò la genesi di tutto. Una notte sognai di allestire una mostra, in un
importante museo, la mostra aveva l’obbiettivo di per far conoscere
all’opinione pubblica la patologia Alopecia Areata. La mattina seguente non
aspettai un attimo, chiamai subito Francesca. Ricordo che stava facendo
colazione e gli raccontai il mio sogno. Un sogno per me impossibile da
realizzare. Raccontai tutto il sogno sin nei minimi particolari, e lei, in
silenzio, mi ha ascoltato. Al termine del mio racconto, lei semplicemente
esclamò “E facciamolo, no!?!” e cosi
un po’ per gioco e con tanta consapevole incoscienza, abbiamo iniziato a
lavorare al progetto per far conoscere la patologia in Sardegna e con l’obbiettivo di incontrare altri come me! Con
Art Meeting abbiamo creato un concorso artistico internazionale, partendo da
Cagliari senza grosse aspettative. Il
concorso ha ricevuto importanti consensi di partecipazione da tutta Italia,
dalla Slovenia e dall’Inghilterra e
grazie all’evento ed al coraggio acquisito da esso ho iniziato a mostrarmi in
pubblico a testa scalza, ma soprattutto, ho avuto modo di incontrare altri sardi
che come me soffrono di alopecia universale.
A.M.: “Niente mi
pettina meglio del vento” è un verso della celebre Alda Merini. Com’è il vostro
rapporto con la poetessa dei Navigli?
Francesca Fadda: Sono
affascinata dalla storia di vita di Alda Merini, dai suoi stati emotivi
espressi in poesia, dalla sua esistenza segnata fin da giovane donna da
quell’Istituzione chiamata manicomio.
Jole Serreli: Oh!
Adoro Alda Merini la seguivo sin da bambina, le sue comparse da Costanzo mi
divertivano tanto, le sue parole mi aiutavano a sognare donna semplice umile che non possedeva come
tanti la presunzione dell’io assoluto, soprattutto utilizzava la sua cultura
per donare non per soffocare. La scelta del titolo è venuta per caso, tra mille
ricerche. Cercavo il nome di un fiore che perde il suo petalo composto da mille
piccoli fiori bianchi leggeri che con un semplice soffio volano via portando i
suoi semi lontani. Così, ho trovato la frase di Alda “Niente mi pettina meglio del vento” e
Francesca l’ha sposata subito dicendo “Sì, è il titolo giusto”.
A.M.: Perché è
importante far conoscere la patologia Alopecia Areata con perfomance come
“Oltre” e mostre fotografiche come “La mia Alopecia in un selfie”?
Francesca Fadda: La
performance nell’evento è lo strumento che permette di investire i sensi dello
spettatore e della spettatrice, di immergerli in un’esperienza corporea in cui
è possibile riconoscersi e proiettare parti di sé mettendo in sospeso
l’elaborazione intellettuale e lasciandosi trasportare dell’emozione del qui ed
ora. “Oltre” è un invito a guardare e sentire quel processo interiore che anima
il dialogo tra il corpo e la sua immagine, tra l’apparire fugace e l’essere
nella propria pelle. “La mia Alopecia in un selfie” è lo spazio di un racconto
autobiografico abitato da chi vive quotidianamente l’alopecia areata, un
autoritratto in uno scatto implica la scelta precisa e veloce di una modalità
di mostrarsi al mondo. Ironia, positività, allegria, nostalgia, poesia, musica
accompagnano i volti delle persone che hanno voluto partecipare. Alcune di loro
si sono mostrate per la prima volta a testa scalza per “Niente mi pettina
meglio del vento”.
Jole Serreli: Ritengo
d’averti risposto con la mia esperienza personale, quell’incontro virtuale con
Fabrizio Pittalis con la sua poesia, la sua arte mi hanno salvato l’anima. Noi
in un certo senso abbiamo cercato di utilizzare lo stesso meccanismo. Poi, è
stata una grande gioia vedere le foto “artistiche”
felici, di tanti ragazzi/e, e bambini che vivono la loro Alopecia nella
quotidianità.
A.M.: Pensando
all’evento del 12 ottobre a Milano, c’è qualche aneddoto curioso che volete
condividere con noi?
Francesca Fadda: La
performance “Oltre” portata in scena da Jole Serreli e Noemi Medas ha riempito
il pubblico di commozione, nella penombra si sentiva un calore diffuso,
lacrime timide riempivano gli occhi di tutti… così, mentre aspettavo di
riprendere la parola per annunciare il video vincitore, la conduttrice ed
ospite dell’evento Silvia Moretta, per stemperare la tensione ha ben pensato di
farmi uno scherzo improvvisando un balletto sulle note di “These Boots are Made for Walking” di Nancy Sinatra che in pochi
secondi ha coinvolto gran parte degli astanti, ricreando quel clima di festa
che ci ha poi accompagnati fino alla fine della giornata.
Jole Serreli: Io
posso solo dirti che poter assistere allo spettacolo presso La corte dei
Miracoli a Milano soprattutto “La morte
del cigno” di Renato Converso mi ha fatto morire dal ridere. L’incontro con
questo grande artista, grande comico, grande Uomo mi ha insegnato che tutte le
avversità, se prese con ironia, pesano meno. Lui è un maestro in questo, un
maestro di vita.
A.M.: Anticipazioni:
qualche novità per il restante 2014? Ci sarà un’edizione del Video Contest nel
2015?
Francesca Fadda: “Niente
mi pettina meglio del vento” con il repertorio di immagini, video ed esperienze
raccolte in questi anni nel 2015 accompagnerà delle conferenze di
sensibilizzazione in tutta Italia, sarà strumento didattico-educativo a
disposizione di laboratori e progetti per le scuole, sia verso nuovi progetti
per i quali ora è indispensabile una pausa di sedimentazione.
Jole Serreli: Ho la
speranza di poter portare l’evento
fotografico e la performance realizzata
con Noemi Medas, con la regia di Fabio Costantino Macis a Roma ad aprile 2015,
in occasione dell’importante convegno che ASAA
ha intenzione di organizzare. Ma l’obbiettivo di Art Meeting ora è
finalizzato alla massima divulgazione dello spot vincitore, l’ambizione più
grande è che venga divulgato a grande scala su tutte le emittenti televisive
nazionali con l’obbiettivo di far conoscere a tutti la patologia cosicché un
alopeciato possa vivere allo scoperto in piena serenità la sua nuova fisicità
senza nascondersi, senza paura d’essere additato. Per ora ci impegneremo a
raggiungere più visualizzazioni possibili
tramite il canale Youtube. Per il 2015? Allora, fammi pensare un
momento, ma certo ci sono: si potrebbe fare una grande sfilata di moda nella
quale tutti i modelli “inusuali” raccontano cos’è l’alopecia. Magari invitando gradi
stilisti a partecipare con le loro creazioni a questo evento che potrebbe raccogliere fondi per la ricerca. Ambizioso
sogno vero!?!
A.M.: Salutateci
con una citazione…
Francesca Fadda: Vorrei
lasciarvi con una citazione particolare, per la non casualità del caso ho letto
questo verso su un epigrafe lungo i Navigli proprio il 12 ottobre dopo la
premiazione: “…il resto arriva da solo,
nell’intimità dei misteri del mondo”, è un verso di Alda Merini.
Jole Serreli: La mia
citazione? eh… non posso fare altro che chiudere con lui, Gino Strada: “ È
semplice capire che un piccolo sforzo dobbiamo farlo tutti, e se lo facciamo
tutti allora è davvero una grossa forza, è una forza che rischia davvero di
essere dirompente e di poter cambiare un sistema in meglio”.
Written by Alessia Mocci
Addetta Stampa (alessia.mocci@hotmail.it)
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