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giovedì 17 marzo 2016

PROFUMO DI VITA l'ultima silloge di Marco Galvagni - Ivan Caldarese lo intervista per noi

INTERVISTA A MARCO GALVAGNI
a cura di Ivan Caldarese

Ospite a Scritturati PuntoCOM Marco Galvagni, un poeta di coraggio che ha rinunciato a tutto per la sua passione, la poesia.

Ciao Marco,  raccontaci qualcosa di te?
Sono nato il 30/1/1967 a Milano e risiedo tuttora a Milano. Provo un amore smisurato per la poesia, tanto da indurmi a lasciare l'attività lavorativa per dedicarmi unicamente alla mia carriera di poeta nonchè, al fine di arricchire il mio bagaglio poetico, alla lettura e all'analisi metodica di testi di grandi del passato come sto facendo attualmente con Mallarmè. Sto raccogliendo i frutti di questa dedizione, avendo ottenuto per Profumo di vita, CTL 2016, in uscita a fine mese su ibs, Amazon e le maggiori piattaforme online al prezzo di 10 euro, prefazione di Izabella Teresa e nota filosofica di Valerio Pedini e per il prossimo volume in cantiere I sottili pensieri di canto, prefazione di Monia Gaita, note critiche di Melania Panico ed Elio Caccuri e nota filosofica di Valerio Pedini.
Entrambi i libri avranno una recensione critica di Antonietta Gnerre. Si può leggere di questi libri e in generale di tutta la mia poesia sul sito http://www.marcogalvagni.it , che ha avuto il consenso di Valerio Magrelli e Giuseppe Conte. Anche la Signora Maria Grazia Calandrone, che si sta interessando col Signor Nicola Crocetti per l'uscita di un articolo sulla rivista Poesia su di me, è in possesso di questa pagina. Infine segnalo le mie letture di miei testi poetici in giro per l'Italia, l'invito ricevuto a ritrovarmi con altri gli poeti, fra cui Davide Rondoni, il 23 marzo a Napoli e la recente conferma ricevuta da Redent Enzo Lomanno dell'uscita di due mie poesie sulla rivista Bibbia d'asfalto del 22 aprile.

Quando e com'è nata la tua passione per la poesia?
La mia passione per la poesia è nata in giovanissima età, ho cominciato a scriverle a otto anni.  Ricordo che quando litigavo con i miei genitori o se capitava che fossi innamorato di qualche coetanea,o semplicemente se riflettevo su qualcosa mi chiudevo nella mia cameretta e incominciavo a scrivere poesie. A 14 anni ho scritto Autunno umano, una riflessione sull'autunno inteso come stagione della vita, poesia leggibile sul mio sito segnalata dalla Giuria nel Premio Internazionale Mosè Bianchi di Milano 1982. Autunno umano è la poesia d'apertura della mia prima raccolta Nel labirinto, Montedit 2001 ed è menzionata nel commento 5/5 su ibs riguardante questo libro.

Ti ispiri a qualche autore in particolare?
La mia poesia del passato s'ispirava molto alle letture e all'amore provato per Eugenio Montale, di cui vado fiero per una vecchia edizione di Ossi di seppia, giustamente riconosciuto Premio Nobel nel 1975 e per Mario Luzi, che secondo me il Nobel l'avrebbe meritato, (oltretutto se l'hanno dato a Dario Fo) per il quale ho intrapreso un viaggio a Firenze per assistere ai funerali il 2 marzo 2005 per la morte avvenuta il 28 febbraio. Attualmente, visto che scrivo d'amore m'ispiro a Tagore, di cui il libro che ammiro maggiormente è Dono d'amore, giovanissimo Premio Nobel a 52 anni nel 1913. E poi alle Venti poesie d'amore e una canzone disperata e ai Cento sonetti d'amore di Pablo Neruda, con ampio merito riconosciuto Premio Nobel nel 1971.

Credi sia cambiata la poesia o il modo di leggerla?
Credo che la poesia moderna, rispetto soprattutto alla grande poesia spagnola, al simbolismo francese e a libri come Il duro desiderio di durare di Paul Eluard si sia molto deteriorata e sia scaduta, con alcune ammirevoli eccezioni, producendo testi di poco spessore o addirittura scadendo in filastrocche, come accade in alcune correnti moderniste, soprattutto in Italia ,che si arrogano il diritto di produrre vera poesia. Ecco, questo è il maggiore insulto alla poesia, primo perchè non c'è nulla di poetico e secondo perchè parlando con loro ho potuto constatare grande ignoranza. Addirittura non sapevano chi fosse Maria Grazia Calandrone, e con questo ho detto tutto.

Raccontaci della tua prossima pubblicazione?
Il mio libro in uscita a fine mese s'intitola Profumo di vita ed è stato scritto nell'arco di tre mesi, producendo alla fine una grande selezione nei testi per arrivare ad una breve silloge di 57 pagine. Vi è una parte di poesie di vita e sugli affetti e una parte di poesie d'amore. Segna la riuscita del tentativo di tornare a scrivere poesia, oltre che a leggerla, dopo il periodo buio che ha seguito al dolore per la perdita di mio padre, avvenuta il 30 ottobre 2001, anni quelli, comunque, che prima di cadere nel dolore, hanno segnato, sull'onda della volontà di commemorare questo evento, l'apice della mia poesia. In attesa appunto di elaborare completamente la perdita, come avvenuto ora con Profumo di vita, libro in cui, anche se comunque è dedicato ai miei cari, serenamente riesco ad affrontare svariate tematiche.



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