di Ivan Caldarese
Caro amico,
devo essere sincero non so bene dove iniziare a scrivere
questa lettera, danzo con le dita sui tasti di questo Pc , ascolto il mio
cuore e vediamo cosa esce...
Quando ti ho conosciuto è stato veramente un grande giorno,
mi ricordo ancora che eri sommerso da i tuoi fratelli e sorelle, l'occhio
vigile di mamma non vi perdeva un attimo, eravate lí a giocare, innocenti e
puri, spensierati, ma eri già a conoscenza che qualcosa di grande ci stava
unendo. Ricordo ancora quando mi sono chinato verso voi, tu con un balzo ti sei
liberato del vostro giocare e mi sei venuto incontro leccandomi le dita, in
quel momento ho detto: E' lui? E la Laura mi ha confermato con un sorriso
immenso che eri tu che avevi scelto me, nessun altro. Ti ho preso tra le mie
braccia, pensare che adesso col cavolo che riesco ad alzarti, eri morbido,
delicato. Con pettorina e guinzaglio io e lo zio Vincenzo ti abbiamo portato a
scoprire il mondo, era bellissimo vedere con quanto stupore, curiosità e senso
di appartenenza scrutavi tutto quello che ti circondava tranne me, tu già
sapevi che noi eravamo insieme. Siamo noi quelli sbagliati, io cercavo risposte
già da quei piccoli gesti dove tu cercavi , senza chiedere, il perché delle
cose...
Caro amico fedele ne abbiamo passate
di cotte e di crude, siamo stati insieme, qualcosa di grande ci ha unito e sono
certo che ci unirà ancora. Mi hai mangiato due divani, quattro sedie, un
tavolo, una PlayStation, dei libri (cazzz...) ho raccolto tanta di quella cacca
e asciugato tanta di quella pipì che cacchio, è vero, a volte mi arrabbiavo ma
giuro, con tutto il cuore, rifarei tutto, ogni singola cosa la rifarei. Quanti
momenti intensi, ed io adesso devo girarti le spalle e sto male, tanto. E' come
se qualcosa mi stesse divorando dentro, forse una larva, forse mi sono spento,
non so... Ma mi mancherai tanto. Ho
cercato un posto che non ti faccia sentire solo, abbandonato. Ma ti dia la
possibilità di vivere bene, in una famiglia dove credono in te e ti accettano
così come sei , come del resto abbiamo fatto noi. L'altro giorno pensavo che
vai in una delle città più belle che io abbia mai visto, Napoli. Andrai in una
famiglia con dei bambini, avrai un giardino e una tua casetta con una compagna
che ti aspetta, spero tu possa conoscere l'amore e prendertene cura, anche se
già so che l'amore tu sai cos'è siamo noi umani che ci siamo dimenticati di
essere umani. Prendiamo decisioni affrettate senza renderci conto delle
conseguenze, ma d'altra parte ho ipotizzato che se non mi avesse ospitato
l'amico Gianni sarei dovuto andare a dormire in macchina,la risposta è stata:
Non è un problema mio. Figurati se si facevano problemi con te. Caro amico
abbiamo ancora tanto da imparare da voi, fedeli compagni di momenti felici e
burrascosi, voi ci siete sempre.
E' strano pensare che un "padrone" come ci facciamo
chiamare noi, potrebbe picchiare un cane tutto il giorno, poi guardarlo,
sorridergli e fargli cenno di andare da lui che per voi tutto è passato, voi
sapete mettere in atto un gesto grande, un gesto che risolverebbe qualsiasi
problema, voi conoscete IL PERDONO. Spero tu ti ricorderai di me come un amico
fedele, nonostante io ti stia girando le spalle ho cercato il migliore dei
posti per te, anzi onestamente ti invidio. Amico fedele voglio chiudere con uno
stralcio (permettendomi una piccola modifica) del libro di Sepùlveda dal titolo
Storia di un cane che insegnò ad un bambino la fedeltà...
Il destino è scritto nel nome, e
voi cani avete un nome importante, che significa FEDELTÀ': alla vita che non si
può mai tradire e anche ai legami che il tempo non può spezzare .
Sei una tra le cose più belle che mi siano capitate, ti vorrò
bene per sempre e un giorno in più.
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