LE DECLINAZIONI DELL'INVISIBILE
di Angela Valente - Edizioni Nuova Prhomos
Giulia, abruzzese di Ortona,vive a Bologna , dove si è
trasferita per insegnare. Qui la raggiunge Lorenzo, un uomo su cui ha investito
emotivamente e di cui è inizialmente innamorata. Poi il matrimonio della
sorella Doralice e soprattutto l’incontro con Vittorio, spontaneo e gioviale,
di molto più grande di lei, la apre al mondo degli adulti, ai sentimenti veri
che aspettano solo di disvelarsi. Vittorio si rivelerà l’uomo della sua vita, le farà scoprire l’amore vero, quello che ti
scopre a te stessa con la spontaneità dei gesti e l’eloquio fluido delle parole
e dei silenzi. Sì, perché anche il silenzio si pone in quella zona tra ragione
e sentimento, dove albergano “le declinazioni dell’invisibile”, mentre
“l’invisibile governa la nostra esistenza nelle mille forme della
quotidianità”. Giulia , abituata fin da piccola a contenere la sua parte
emotiva e a controllare la sua esistenza, vive davvero con Vittorio che “legge
la vita”, mentre lei è avvezza a “leggere libri”.
Vittorio è un uomo sposato, un donnaiolo di professione, uno che non si innamora e considera le donne un piacevolissimo diversivo per poi ritornare in famiglia, dove stancamente conduce un’esistenza senza più emozioni, a parte il rapporto con Silvia, sua figlia. Per lui è importante il lavoro, il sentirsi sempre attivo e giovane e non accetta l’avanzare dell’età della moglie, un tempo bellissima donna, verso cui nulla più nutre.
Il romanzo, o meglio il diario, in prima persona, dà modo di penetrare negli abissi
dell’Essere e del Divenire, mettendoci di fronte agli eterni interrogativi
dell’uomo: vita e morte, amore e odio, ragione e
sentimento, sempre sospesi in quella parte invisibile agli occhi, ma le
cui ragioni ben conosce il cuore.
Un libro di riflessione
di un’anima femminile che si rispecchia nello sguardo di più uomini, fino a
scegliere il suo Uomo, quello che veramente merita la “u”maiuscola, quello che
ti cambia la vita, ti valorizza, fuga timori ancestrali, quello con il quale
non ti stanchi mai di confrontarti, come con l’altra parte di te , quello che
ti conosce nelle fibre più intime e fa vibrare il tuo corpo all’unisono con
l’anima.
Un diano animico è
quello di Angela Valente, abruzzese, laureata in lettere,appassionata
evidentemente di filosofia e di psicologia,con il pregio di non farsi
incastrare nei meccanismi della ragione a vantaggio del cuore che si apre e si
rivela con tutta la foga e la prepotenza dei sentimenti. Un libro di educazione
sentimentale in cui la protagonista gradualmente arriva alla cognizione del suo
Sé superiore attraverso proprio chi è digiuno di filosofia, Vittorio, segno che
non è la cultura che rende le anime grandi, ma il cuore capace di investire
sull’altro con tutto l’amore di cui è capace.
Vittorio è il tramite
per destrutturare una mente che tende alla razionalizzazione e restituirla alla
pienezza del suo Essere donna e madre, con la spontaneità che è augurabile per
qualsiasi essere umano. In una società mascherata come la nostra, dove
spontaneità e amore puro sono in profonda crisi, c’è bisogno di ritrovare
l’autenticità dell’Essere alla Heidegger, un Essere capace di riflettersi nello
specchio dell’anima.
Mentre l’invisibile si declina si scopre una prosa fluida e
lessicalmente ricca, dominata con una perizia encomiabile in un libro di
esordio, tuttavia è presente qualche asperità verbale accanto a fastidiosi
refusi.
Giovanna Albi
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