a cura di Cristina Biolcati
“Scritturati” dà il benvenuto a
Nicoletta Stecconi, una scrittrice di origini romane che, nel 2012, ha pubblicato con la
casa editrice Edizioni Leucotea il suo romanzo d’esordio “Ragnatele
invisibili”.
Nicoletta ama leggere e scrivere
e, nel tempo libero, scrive recensioni sul suo blog. È stato proprio in
occasione del Concorso per una recensione al racconto “L’ombra di Luca”
organizzato dalla sottoscritta, che “Scritturati” ha avuto il piacere di
conoscere l’autrice. Il 20 novembre infatti, il concorso si è concluso e
Nicoletta Stecconi è risultata una delle tre vincitrici.
Ciao Nicoletta, grazie per essere qui. Complimenti per
la tua vittoria al concorso e per la bella recensione che hai scritto! Sul tuo
blog ti occupi appunto di recensioni. Come nasce in te questa passione? Il tuo
interesse volge ad autori classici oppure emergenti?
Ciao “Scritturati”, piacere mio! Ho iniziato a
scrivere recensioni per gioco e facendolo mi sono accorta che scrivere sulle
letture mi aiutava a conservarne per intero le emozioni … allora non ho smesso
più. Adoro i classici come anche la letteratura contemporanea di cui apprezzo
in particolare Palahniuk, la Mazzucco, Erri De Luca, e leggo con piacere gli
esordienti. Mi è capitato di leggere esordienti che meriterebbero di vendere
moltissime di copie, ma purtroppo si sa: l’editoria segue la fredda legge del
mercato che tutto dispone. Anch’io sono un’esordiente e sul mio primo romanzo
ho ricevuto riflessioni belle e profonde, delle quali vado orgogliosa.
Sì, diciamo
che la cosa così espressa mi diverte parecchio e spero diverta anche gli altri,
insomma a 40 anni sognare cosa diventare da grandi è tutto dire … Ricordo che
avevo necessità di un forte cambiamento, il cambiamento però ce l’avevo già
dentro, scrivendo è uscito fuori.
Hai all’attivo numerose pubblicazioni di racconti e
poesie in antologie, hai vinto alcuni premi letterari. A quale di questi ti
senti più legata? Quale ti ha fatto più piacere?
La
soddisfazione più grande è stata rientrare per due anni consecutivi tra i
finalisti del Premio letterario ‘Speciale Donna’, promosso dalla Biblioteche di
Roma e dalla Provincia di Roma, sia per la finalità morale del Premio dal
significato umano molto importante, sia perché i racconti erano incentrati
sulla ‘Donna’, vista come figura di impegno civile e sociale. Sì, grande
soddisfazione personale.
Arriviamo al tuo libro, “Ragnatele invisibili”. Di cosa
parla e come mai hai scelto proprio questo titolo?
Mi piace definirla una storia
d’amore e d’odio, e di vita corrente. Forse la qualità in assoluto più
apprezzata è la possibilità d’identificazione tra lettore e i diversi
personaggi nella condivisione di eventi ed emozioni comuni. Il titolo mi è
venuto alla fine, durante una delle mie notti insonni. Pensavo appunto agli
incontri, all’apparenza casuali, che legano persone lontane, quei fili
immaginari che intrecciando esistenze diverse determinano i destini degli
uomini.
Quanto di autobiografico c’è nei tuoi personaggi?
Nulla se per autobiografico si
intende il senso stretto del suo significato, moltissimo se penso che alcuni
personaggi, come il vecchio scrittore e la stessa Francisca ,
incarnano simbolicamente la necessità di cambiamento della quale avevo sentito
l’urgenza quella famosa mattina ... all’alba dei miei quarant’anni. Poi ci sono
le storie legate agli eventi della seconda guerra mondiale nel rione San
Lorenzo a Roma, e lì ci sono i racconti dei miei genitori e l’atmosfera che
ancora si respira in quel quartiere, che hanno accompagnato la mia infanzia.
A quali scrittori ti ispiri, o comunque ami solitamente
leggere?
Ogni volta che mi innamoro di un
libro e quindi del suo autore, me ne sento ispirata fortemente, in maniera
quasi patologica! Ultimamente sono molto legata a Murakami Haruki, di cui
condivido l’esigenza di indagare la coscienza umana, lui che è così bravo con
le sue ambientazioni surreali eppure così allegoricamente vere. (Gli ho
proposto un matrimonio per procura, ma ho saputo che non capisce una parola di
italiano: non è destino!)
A chi consiglieresti la lettura del tuo libro?
Ho sempre sostenuto che Ragnatele
invisibili fosse una lettura al femminile, eppure anche numerosi uomini lo
hanno letto sentendosi piacevolmente coinvolti nella storia, quindi forse non è
una lettura di genere. Quindi, lo consiglio a tutti anche solo per valutare
personalmente se piace o no.
Progetti per il futuro?
Ho un secondo libro quasi finito.
È una storia diversa ambientata in un futuro abbastanza prossimo, distopico
direi, una storia un po’ surreale anche se ricca di forti riferimenti alla
realtà contemporanea. Ci sto lavorando su. Spero di poterlo pubblicare presto.
A chi dedichi i tuoi successi Nicoletta?
Ai miei figli, alle mie sorelle,
ai miei genitori.
La nostra chiacchierata con
Nicoletta Stecconi è giunta al termine. Nel salutarla e nel farle tanti in
bocca al lupo per la sua attività di scrittrice, le chiediamo quale omaggio
abbia pensato per i nostri lettori.
Regalo un
fiore ad ognuno di voi, e se volete
potete dare un’occhiata al sito del mio libro: http://nicolettastecconi.wix.com/ragnatele-invisibili
Grazie!
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