“Basti pensare che
Catullo nei licei era bandito nella sua vera essenza e che si censurava il
“carpe diem” di Orazio, perché era interpretato come un’affermazione di volontà
sfrenata del piacere. In realtà è un invito ad affrontare la vita giorno per
giorno, con quello che offre, gioie e dolori, con saggezza e misura..” – “Studentessa partorisce in gita scolastica”
Gli anni sessanta ed i loro
tabù, licei nei quali era proibita la conoscenza di autori latini che
promuovevano lo spensierato vivere come
Catullo ed Orazio. Tempi di perbenismo e di regole intransigenti che
piegavano le volontà del popolo per lo sviluppo di un’omogeneità di
comportamenti.
Sono anche anni di forti contraddizioni, aumentano le donne che
hanno coscienza della propria vita al di fuori delle mura domestiche, aumentano
le ragazze che ricevano un’istruzione e che conoscono la bellezza dell’amore in
tenera età.
“Donne di ieri”, è il
nuovo libro di Luisa Ronconi, edito nell'aprile del 2014 per la
casa editrice Rupe Mutevole Edizioni nella collana editoriale
"Oltre il Confine".L’autrice è conosciuta per la pubblicazione
della raccolta “Le Favole della Sera”,
di recente è stata oggetto di seconda ristampa, e per la raccolta “Storie vere d’animali”, un invito agli
adulti per instaurare un dialogo con bambini ed adolescenti.
“Donne di ieri” è un salto nel passato, infatti i primi racconti
propongono un’Italia partigiana che lotta contro il fascismo, si arriva poi
negli anni cinquanta percorrendo i sessanta sino ai settanta. Ne viene fuori un’idea della scalata sociale della donna,
dei tentativi di affermare la sua persona oltre i pochi ruoli sociali ai quali
era segregata.
Racconti che illustrano la difficoltà
della donna di inserirsi come
partecipante sociale e come artista; le tredici narrazioni invitano i
giovani di oggi a conoscere e considerare la lotta sociale che si è creata per
potere intravedere l’uguaglianza di genere.
“Le donne anziane,
sempre con il fazzoletto nero in testa, spesso erano analfabete e si facevano
leggere il giornale dai nipotini. Ricordo che la contadina del podere di mio
nonno era analfabeta e che sua nipote le leggeva il giornale. Il figlio di
quella contadina ha lasciato il paese per fare l’operaio.” - "Le contadine non si siedono a tavola con
gli uomini"
Un’Italia
descritta senza fretta, con i suoi periodi oscuri e le sue celebrazioni
forzate, di convenienza. Una penisola travolta dalla guerra e dalle restrizioni
economiche, sociali e culturali. Un popolo che si è alzato dal fango, che ha
cambiato le regole e che ha imparato ad ascoltare il diverso. Luisa Ronconi si ripropone di accentuare le
fatiche delle donne che sono state schiacciate per il solo fatto di essere
donne.
“Pioveva e i vetri erano rigati di gocce che sembravano lacrime. Lisa
pensava che avrebbe dovuto ricordarselo negli anni a venire, quel giorno
sfortunato, perché a lei non piaceva assistere a episodi familiari dolorosi,
fatti di lacrime e di parole grosse, di voci alterate e di botte. Si era alla
fine degli anni Sessanta e lei aveva diciotto anni.” – “No a quel fidanzatino”
Written by Alessia Mocci
Addetta Stampa
(alessia.mocci@hotmail.it)
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