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venerdì 3 ottobre 2014

Alessio Silo intervista JOEY GIANVINCENZI - "Mad World" il suo ultimo romanzo edito

INCONTRO CON JOEY GIANVINCENZI
a cura di Alessio Silo

Joey Gianvincenzi, giovanissimo scrittore nato a Civitavecchia (RM) il 2 marzo 1992, è autore del libro “Mad World”, edito da “Tempo al libro” nel 2013. 
Si presenta oggi con noi su Scritturati.




Ciao Joey, benvenuto nel nostro spazio letterario. Puoi raccontarci come è nata la tua passione per la scrittura?
Grazie innanzitutto per avermi dedicato il vostro tempo e la vostra attenzione.
Mi sono accorto di avere una forte passione per la scrittura alle elementari, quando la maestra ci dava l’inizio di una storia e noi dovevamo inventare un finale. Una tra queste narrava l’avventura di un bambino che si era perso in un bosco magico e noi dovevamo scrivere tutti i colpi di scena e la conclusione. Lì, al banco e con il quaderno vuoto, iniziavo a capire che io potevo rappresentare il destino di centinaia di personaggi, ero il loro creatore, il loro mondo. Crescendo ho consolidato questa visione affinandola e migliorandola fino ad entrare sempre di più in quelli che sono i meccanismi narrativi e, quando ho pubblicato il libro, in quelli editoriali.

Leggendo la biografia all’interno del tuo blog, si intuisce sin da subito che la tua penna è riempita da grinta e voglia di scrivere, facendoti conoscere al mondo. Puoi confermarcelo?
Impugnare la penna e scrivere mi rende vivo, ma non necessariamente felice. Quando creo un personaggio, invento una trama o inizio a scrivere un libro nuovo mi carico di una straordinaria forza impossibile da descrivere nel dettaglio, mi sento che al mondo non ci sarebbe un’altra cosa da fare più giusta di quella. Scrivo non solo quando ho la grinta come forza motrice, ma anche quando mi rimane la forza necessaria per impugnare giusto la penna e tenere gli occhi aperti. Ho un rapporto particolare con la scrittura, mi dà piacere, ma mi tormenta, a volte la temo, a volte lottiamo fino a notte fonda, ma sempre mi strema, mi toglie le forze, fisiche e mentali. Alla base di tutto questo però, anche se si è infelici quando si scrive, si deve avere sempre qualcosa da dire, una visione da raccontare, dei mondi sconosciuti da mostrare: scrivere è la cura e la malattia.

La descrizione del tuo libro recita così: “Per provare certe emozioni indimenticabili c’è bisogno di quella metà pronta a colmare la nostra incompletezza, sicura di diventare l’ingranaggio fondamentale che regola i nostri incerti equilibri. Stefano era sicuro che non avrebbe mai trovato una persona simile dato che le cose andavano sempre peggio. Una mattina a scuola si accorge di una ragazza, ma ancora non si rende conto di chi fosse: non sa che è lei l’ingranaggio fondamentale della sua vita. I sogni si pagano. Ma fino a dove può arrivare un uomo pur di veder realizzato ciò che ha sempre sognato? Occhi che penetrano, cuori che esplodono, incertezze che si disintegrano. Stefano era sicuro che stesse andando tutto alla perfezione; dopo molto tempo riuscì a conquistare l’unico valore per il quale si sarebbe fatto uccidere: la libertà. Non sapeva però che, mentre abbracciava la sua vittoria più grande, il mondo folle in cui abitava gli stava strappando via l’unica cosa che non avrebbe mai voluto perdere: la felicità.”. Puoi parlarcene meglio e dirci dove possiamo acquistarlo?

Per essere felici dobbiamo mettere in gioco tanti di quei fattori che, alla fine, si rischia di perdere molte altre cose altrettanto preziose e rare come la felicità. In copertina c’è una bambina che, per costruire il suo castello, è costretta a farlo sul bagnasciuga per servirsi sia della sabbia asciutta che di quella bagnata, ma quante volte abbiamo visto le scene in cui arriva un’onda più forte e distrugge tutto? La bambina, per completare il suo capolavoro, deve rischiare di essere travolta da un’onda lanciata dal mare così come un uomo, per essere felice, deve rischiare di essere travolto da un’onda lanciata dal destino: senza rischio e senza coraggio, nessuno di noi può definirsi felice.
Mad World può essere acquistato on-line su Ibs.it (la libreria virtuale più grande del mondo), su Amazon e su tutti i siti in cui si vendono libri. In alcune librerie, come quella a Civitavecchia (Mondadori) e quella a Brisighella (Tempo al libro), può essere trovato cartaceo ed essere acquistato all’istante.

Ti è mai capitato di leggere libri che ti sono rimasti dentro e che ti hanno aiutato a maturare la tua arte dello scrivere?
Assolutamente sì. Deve essere così. Marcel Proust è il mio scrittore preferito in assoluto; in questi mesi, leggendo “Alla ricerca del tempo perduto”, mi sta dando delle spettacolari lezioni sullo stile di scrittura, sul descrivere i particolari, insomma sto prendendo ripetizioni da uno degli autori più famosi del mondo. Altri autori che mi hanno aiutato tantissimo sono D’Annunzio, Baudelaire, Novalis, anche se sono convinto che è possibile imparare qualcosa da qualsiasi libro, dal fumetto di Topolino all’Inferno di Dante Alighieri: dobbiamo essere solo in grado di vederci qualcosa, dentro ai libri.
C’è gente che legge e c’è gente che vede. 

Hai progetti futuri da poter svelare ai tuoi lettori.

Per il futuro ho pronto il secondo romanzo, narrativa generale. Il titolo è ancora top secret, ma l’unico avvertimento posso svelarlo riguardo la sua lunghezza: è tre volte il primo!
Vorrei anche preparare un libro che raccolga tutti i miei scritti come alcune poesie, pensieri e testi di canzoni, ma è un progetto parallelo a lungo termine e che può essere sviluppato senza fretta. La precedenza ce l’hanno i romanzi!

Ti ringraziamo per le tue parole, augurandoti tutto il successo che meriti, facendoti forza sempre con quella nobiltà d’animo che un po’ tutti gli scrittori sentono sulla propria pelle e che non dovrebbero perdere mai. Grazie.

Un grazie va a voi che vi occupate di cultura,  ma soprattutto, come avete fatto con me, di dare spazio ai giovani. Siete unici! A presto!


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